“Il disegno è di raccogliere qui i migliori libri antichi e moderni, che per noi si possa, in guisa da formare una buona Biblioteca di opere scientifiche, letterarie e religiose, donde possano ritrarre aiuto ed istruzione i sacerdoti e secolari che in avvenire avranno stanza in Valle di Pompei, e chiunque qui capiterà di passaggio”.
Con queste parole il beato Bartolo Longo annunciava nel 1891 sul periodico Il Rosario e la Nuova Pompei, il progetto della istituzione della Biblioteca del Santuario ispirato dalla donazione del Cav. Romano (Tipografo Editore di Torino) di “una copiosa e scelta raccolta di nuovi libri, da lui editi, il cui valore somma ad oltre lire ottocento”. Un piano che appassionò tanto il Beato che istituì non una, ma tre biblioteche “perché la nostra mira e il fine ultimo di questa nuova opera non deve arrestarsi in Valle di Pompei, ma deve far bene a tutta l’Italia e anche fuori”. La prima, la Biblioteca del Santuario di Pompei “conterrà volumi che potranno essere consultati sì dal clero del Santuario e sì dai visitatori di essa” e “sarà lustro del Santuario mondiale e verrà collocata nella Canonica che noi abbiamo donato al Papa”; la seconda, la Biblioteca dell’Ospizio Educativo ubicata proprio nell’Ospizio dei Figli dei Carcerati per “compiere la loro educazione della mente e del cuore”; la terza, la Biblioteca Circolante delle carceri con il proposito di istituire “tante biblioteche quanti sono i luoghi di pena nel Regno”. Un progetto ambizioso e innovativo per l’epoca, perché la biblioteca - già strumento fondamentale di educazione e formazione - diventa ora occasione di riscatto morale e sociale per le classi più deboli ed emarginate e corollario di un’altra importante istituzione legata al Santuario: la Tipografia, fondata da Longo nel 1884, in cui i fanciulli privi del sostegno familiare erano avviati al lavoro. L’attenzione e la premura di arricchire ed aggiornare le raccolte librarie è documentata dai ripetuti appelli che il Beato divulgava mediante il periodico Il Rosario e la Nuova Pompei, in cui invitava lettori e devoti a donare anche un solo libro “di studio, di arte, di scienza, di onesto diletto, nuovo od usato”. L’opera di sensibilizzazione ebbe ampia risonanza tanto che la Biblioteca del Santuario fu continuamente incrementata da donazioni e lasciti e raccolse un buon patrimonio librario. Negli anni ‘50 la collezione fu trasferita nel villino di Bartolo Longo e nel 1964 presso il Seminario Minore di Pompei. Il “disegno” del Beato fu poi ripreso da Mons. Francesco Saverio Toppi - oggi Servo di Dio - che il 14 dicembre del 2000 inaugurò la “Biblioteca del Santuario della Beata Vergine del Rosario”. L’attuale biblioteca, annessa al Santuario, custodisce oltre 40000 documenti librari (monografie e periodici) concernenti la Mariologia; la Patrologia; la Storia Locale. Ospita, altresì, fondi speciali: - il fondo Bartolo Longo, che raccoglie la pregevole biblioteca del Beato, i libri da lui scritti, gli studi e gli atti di convegni sul Beato; - la sezione Pompeiana con il nucleo originario della biblioteca, le opere edite dalla tipografia del Santuario, i testi sulla storia ecclesiastica di Pompei e le relative opere; - il fondo Mons. Antonio Illibato, donato nel 2018 dai familiari, comprendente testi antichi e moderni di argomento teologico e storico, oltre ad alcuni periodici ed estratti; - la sezione dei libri Antichi, Rari e di Pregio. Nel 2011 la biblioteca ha aderito al Servizio Bibliotecario Nazionale e sta catalogando online il proprio patrimonio. Dal 2019 è stato avviato un programma di digitalizzazione dei documenti librari antichi. Gli utenti possono usufruire del servizio di studio e di consultazione in sede, reference in presenza o in remoto, ricerche bibliografiche, riproduzioni cartacee e digitali. La biblioteca è aperta anche per visite guidate ed incontri culturali. Ancora oggi, dunque, questa istituzione reca l’impronta dell’impegno del Beato Bartolo Longo e ne prosegue “l’opera religiosa e civile che qui è sorta”, offrendosi quale luogo privilegiato per la formazione, per lo studio e per la costruzione del sapere.